Sono ancora molte le imprese che non hanno implementato un servizio di Cloud Disaster Recovery.
Quando infatti si pensa al backup e al recupero dei dati spesso non si tengono in considerazione eventi quali i disastri climatici, eventi dolosi, danni accidentali imprevedibili.
Il backup periodico dei dati e la loro archiviazione in una sede esterna non sono più sufficienti a garantire un ripristino della situazione a fronte di un disastro: senza un efficace “piano” l’azienda non riuscirà più a recuperare lo stato precedente al disastro, con danni inestimabili in termini economici.
Non tutti i servizi di Cloud Disaster Recovery software consentono però il recupero totale dei dati e dei sistemi operativi.
Per questo motivo, per implementare una strategia è fondamentale procedere ad una “due diligence” mirata ed efficace.
In caso si voglia intraprendere una strategia di DR duali sono gli elementi da tenere in considerazione?
Innanzitutto porsi nell’ottica di implementare un’infrastruttura interna di virtualizzazione dei server e di completare la strategia di DR acquistando efficaci estensioni in cloud della propria infrastruttura.
E nella scelta di un fornitore di servizi di DR cosa è fondamentale richiedere?
- Verificare che il cloud provider adotti il vostro stesso ambiente di virtualizzazione.
Spesso i fornitori di servizi di DR offrono supporto su più tecnologie di virtualizzazione ma hanno competenze su una in particolare, perciò è essenziale scegliere chi conosce bene il sistema aziendale che state utilizzando.
- Accertarsi che i vostri dati siano protetti in tema di privacy spulciando meticolosamente tutte le clausole del contratto.
- Effettuare il vostro personale Business Continuity plan in modo da scegliere il vostro fornitore di servizi di Cloud Disaster Recovery in base al tempo massimo accettabile che intercorre tra un’interruzione e il ripristino delle operazioni (Recovery Time Objective).
- Quantificare oggettivamente la quantità di dati e di funzionalità che siete disposti a perdere durante il processo di failover in quanto sicuramente qualcosa non sarà recuperabile (Recovery Point Objective).
- Accesso diretto al Cloud identificando in che misura l’IT aziendale è in grado (in termini di contratto) di accedere direttamente ai dati in Cloud, e in quale invece deve attendere l’intervento del fornitore.
Infine è essenziale prendersi del tempo per testare e far evolvere la propria strategia di Business Continuity & Disaster Recovery. In che modo?
- Adottando il più possibile una sola soluzione di virtualizzazione interna.
Mescolare più tecnologie e vendor rende più difficile l’integrazione con le soluzioni cloud di disaster recovery.
- Procedendo un passo alla volta nell’acquisto dei servizi.
Partendo magari da un servizio e poi in caso aggiungendone altri solo quando si è davvero soddisfatti del primo.
- Simulando in modo regolare nel tempo dei test di recupero dati.
Può sembrare una perdita di tempo ma è il modo più efficace per valutare in modo oggettivo la qualità e l’efficacia del servizio adottato.