Non avere procedure di Cyber Recovery è un errore cruciale per l’IT Manager. Siamo troppo pessimisti? Assolutamente no: sono i dati a dimostrarlo chiaramente. Gli attacchi sono praticamente ininterrotti e il costo per attacco continua ad aumentare. In Italia, i settori più colpiti si confermano il Finance/Insurance e la Pubblica Amministrazione, che rappresentano circa il 50% dei casi. A questi si aggiunge l’Industria, che ha subito l’aumento più significativo: dal 7% del 2020 al 18% del 2021 (Clusit - Rapporto 2022 sulla Sicurezza ICT in Italia). In ognuna di queste circostanze, un cyber attack ha rallentato o addirittura bloccato le attività produttive.
Non è, quindi, più il caso di pensare “se” l’attacco o il guasto avverrà, ma “quando” succederà. Per quel momento bisogna essere pronti al fine di mitigarne l’impatto. Per questo motivo, effettuare un backup, in particolare nel cloud, non è più un’opzione per gli IT Manager: è piuttosto una delle più importanti forme di assicurazione verso l’inevitabile perdita o il malaugurato blocco dei dati.
Con la diffusione di minacce sempre più sofisticate e il contestuale aumento della complessità dei sistemi è richiesto un buon livello di resilienza e ridondanza. Uno dei modi più efficaci per raggiungere questo duplice obiettivo è attraverso
backup giornalieri. Come suggerisce il nome stesso, il processo di backup serve a creare una copia delle informazioni presenti su un determinato sistema per garantire il recupero dei dati nel caso in cui gli originali vengano persi o danneggiati. Questa tecnologia può essere utilizzata anche per recuperare copie complete di vecchi file qualora siano stati cancellati dai database. Si tratta quindi di uno strumento fondamentale per lo sviluppo di una roadmap di cyber security con l’obiettivo di garantire l’accesso alle informazioni critiche anche in caso di violazione della sicurezza, disastro o errore umano nella gestione dei file. Le aziende che non dispongono di adeguati piani di backup o di ripristino digitale si espongono a rischi enormi, in quanto possono essere bersaglio di attacchi informatici o malware, perdendo il loro core asset: l’accesso ai dati.
Le soluzioni e i servizi di Cyber Recovery forniscono elevati livelli di protezione, integrità e riservatezza per i dati. Dopo un attacco cyber, o un altro evento disastroso, poter recuperare i dati più critici è un passaggio fondamentale per riprendere la normale operatività nel modo più sicuro e rapido possibile. Una strategia di resilienza informatica moderna non può prescindere dall'adozione di adeguate soluzioni e servizi di Cyber Recovery sia on-prem che in Cloud.
Le soluzioni di Cyber Recovery, per essere tali devono andare oltre la semplice protezione dei backup (per esempio, data-lock, worm-lock e altri) e devono includere i seguenti servizi:
L’archiviazione delle informazioni può essere effettuata anche su uno spazio esterno (es. Cloud), accessibile non solo da qualsiasi postazione ma anche in un qualunque momento temporale (Online Backup). Questo fattore diventa determinante quando ci si trova sotto attacco cyber o quando la sede principale viene compromessa, per esempio, da un evento naturale (alluvione, incendio, terremoto).
Esternalizzare le risorse di backup sul cloud è una mossa strategica valida, soprattutto considerati i costi di acquisto di un hardware dedicato e l’assunzione di personale altamente qualificato, necessari per svolgere quest’attività internamente. Con il Cloud Backup & Recovery sarà, invece, il fornitore a supervisionare le operazioni di ripristino, garantendo interventi 24/7 “as a Service” (Disaster Recovery as a Service - DRaaS) con staff di professionisti opportunamente formati.
Di norma, un Cloud Storage Service può contenere:
Ognuno di questi può essere utilizzato come sostituzione temporanea degli elementi digitali di cui si è perduto l’accesso o come base di partenza per un eventuale ripristino. Alcune semplici, ma non per questo meno scontate indicazioni, consentono di riprendere il controllo di sistemi e funzionalità interrotte:
Questa analisi risulta particolarmente interessante per le imprese meno strutturate: immaginiamo aziende di dimensione Media, o addirittura Piccola, che possano optare per una soluzione di Cloud Backup & Recovery sfruttando tutti i vantaggi di una piattaforma sicura e anche economicamente conveniente.
Quando si parla di Cloud Backup & Recovery occorre, però, fare un’ulteriore distinzione. Si potrà parlare di Cold Cloud, quando la piattaforma consente l’archiviazione di immagini di macchine virtuali, e di Hot Cloud quando l’intera infrastruttura e tutti i dati dell’impresa sono copiati nel cloud del provider esterno pronti all’uso (stand-by mode). Nel primo caso l’intervento di ripristino necessiterà di uno step intermedio (fase di ripristino), mentre nel secondo il ritorno all’attività sarà praticamente immediato con il passaggio automatizzata da stand-by mode ad active mode.
Ma quali caratteristiche devono ricercare gli IT Manager tra le molte soluzioni disponibili? Proviamo a farne una rapida sintesi: