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Maticmind, il nostro approccio flessibile per un mercato sempre più dinamico | Maticmind

Scritto da Silvana Micoli | 9-nov-2022 14.09.46

Abbiamo chiesto a Luca Ferraris, Strategic Marketing Managerdi farci una panoramica sul passato, presente e futuro della nostra azienda, in relazione a un mercato sempre più in evoluzione e sempre più sensibile alle contingenze esterne.

In una tua vecchia intervista a 01Net commentavi che il 2021 sarebbe stato un anno importante per la cyber security. Visto com'è andato il mercato ICT negli ultimi anni, quali pensi saranno le soluzioni che domineranno il 2023?

Per rispondere a questa domanda è necessario fare una panoramica generale sullo stato di salute globale dell’ICT e ragionare sul nostro posizionamento al suo interno.
Negli ultimi due anni questo mercato ha registrato una crescita importante, probabilmente dovuta a un effetto rimbalzo sul 2020 influenzato negativamente dall’esplosione pandemica.

Parliamo di un aumento generale che va dal 5% all’8%, un dato che è mediato dalle performance dei comparti di mercato che sono cresciuti addirittura a doppia cifra e di quelli che sono cresciuti invece di meno o addirittura con segno negativo.
Nel gruppo virtuoso c’è la cyber security (+13%), l’IoT (9%) e il cloud, quest’ultimo cresciuto a livello globale del 20% ottenendo risultati straordinari anche in Italia.

Tornando alla domanda sopra: sicuramente è il cloud, quest’anno, ad aver dominato nell’ICT e crescerà ancora nel 2023.

Il comparto invece che soffre di più è quello dei servizi di rete, un business  sicuramente maturo ma che soffre della costante competizione al ribasso sui prezzi, che assottiglia il margine di profitto. Tuttavia, la necessità di avere un’infrastruttura di rete a banda ultralarga è imprescindibile per la competitività italiana. Bene hanno fatto quindi tutti i recenti governi a portare avanti un piano di interventi statali (si parte dal piano BUL per arrivare ai fondi stanziati oggi nel PNRR), per supportare la diffusione delle reti ultrabroadband e 5G.

Va benissimo difendere il principio di concorrenza, ma l’intervento statale resta a mio parere imprescindibile per la realizzazione di grandi piani strategici infrastrutturali, come quello appunto di portare la banda ultralarga in tutte le case italiane. Il prossimo grande step evolutivo delle reti è la diffusione dell’accesso radio 5G, che è ora affare degli operatori telefonici.

Ogni previsione sul futuro è però influenzata anche da altri fattori economici e politici più generali, giusto?

Sì, parlare di futuro in questo momento non è facile.

Ciò che sta accadendo a livello geopolitico (e qui mi riferisco naturalmente alla guerra in Ucraina e alla conseguente crisi energetica che si è scatenata) sta creando effetti negativi anche sul mercato ICT, che crescerà anche nel 2023, certo, ma magari non con i trend previsti anche solo pochi mesi fa.

Inoltre, c’è il tema dello shortage delle materie prime, che ha impatto sui semiconduttori e quindi sui tempi di consegna di tutte le componenti elettroniche. Anche in questo caso, purtroppo, le tensioni internazionali non stanno certo semplificando il processo di ritorno alla normalità.

Alla luce di queste premesse, un’azienda come Maticmind non può rimanere seduta sul suo business tradizionale, ma deve guardare ai mercati in forte crescita e cavalcarli per crescere ed evolvere con e grazie a loro.

Possiamo dire che è proprio ciò che ha fatto Maticmind negli ultimi anni, dunque la visione era corretta?

Sì, assolutamente. Maticmind è un’azienda che è cresciuta tanto e bene in questi ultimi quindici anni poiché ha saputo riconoscere e investire sui mercati ad alto potenziale.

Come sono maturate queste cruciali scelte strategiche? Potresti dipingere i retroscena?

Due anni fa il Fondo Italiano d'Investimento è entrato nella compagine azionaria della nostra azienda con una quota importante (ma di minoranza), portando nuovi capitali che sono stati utilizzati per operazioni di crescita e consolidamento, sia esterne che interne, e soprattutto per entrare strategicamente in alcuni mercati; parliamo per esempio dell’ultrabroadband e 5G.

Quattro anni fa, quindi già prima dell’ingresso del Fondo Italiano d'Investimento, Maticmind aveva acquisito la società Zeta, diventata in seguito l’attuale Fibermind, la quale progetta reti di collegamento in banda larga e fibra ottica.

In seguito, abbiamo favorito la crescita di questo comparto completando l’acquisizione del ramo FTTH di New Changer e incorporando l’azienda aretina in Fibermind, evento che ha raddoppiato i volumi di business, che ora si aggirano sui 35 milioni all’anno.

L’ultima operazione eseguita per potenziare il posizionamento della nostra azienda sull’ultrabroadband risale invece a poco tempo fa, quando abbiamo acquisito Tecnologie PM, azienda specializzata in geo-prospezione del sottosuolo, procedura fondamentale per eseguire al meglio le operazioni di posa della fibra poiché riduce il rischio di incontrare la presenza di cavidotti o materiale di intralcio.
 
Con queste acquisizioni, che hanno contribuito a un +10% sul nostro fatturato, abbiamo perciò inteso diventare protagonisti nella progettazione delle reti UBB e non solo: il nostro obiettivo è anche espandere i progetti alla diffusione del 5G in termini di progettazione delle antenne radio base e delle small cell. Le migliori prestazioni promesse dalle reti 5G implicheranno realisticamente un aumento di circa un ordine di grandezza del numero di antenne sul territorio.

All’inizio dell’intervista abbiamo accennato al fatto che il 2021 è stato l’anno della cyber security, cavallo di battaglia di Maticmind… Avete implementato perciò strategie di consolidamento in questo settore?

Tutti ormai conoscono Maticmind per essere un player molto forte nel settore della sicurezza informatica, ma anche per questo comparto non sono mancate le operazioni di consolidamento del portafoglio di offerta, pure qui realizzate per mezzo di acquisizioni.

Nello specifico, mi riferisco a due operazioni recenti: l’acquisizione di ITI Sistemi e SIND spa (controllata al 55%). ITI Sistemi è una società romana che ci ha consentito di rafforzare l’area servizi IT gestiti e il SOC. Riteniamo infatti sia strategico per noi puntare sempre più convintamente al business dei servizi gestiti.

Poi c’è Sind, una società che svolge invece attività molto diverse da quelle core tradizionali di Maticmind. Essa dispone infatti di tecnologie di cyber security proprietarie, e con la sua acquisizione, la nostra azienda ha spostato almeno in parte il proprio baricentro verso la dimensione del costruttore di tecnologie proprie e originali, abbandonando il tradizionale ruolo esclusivo di system integrator su tecnologie altrui.

Ci tengo a precisare che Maticmind non sta agendo però solo attraverso acquisizioni.

Abbiamo infatti aggiornato il nostro portfolio con servizi di Governance Risk and Compliance, valorizzando al massimo il nostro team di esperti che offre pura consulenza ed analizza e propone strategie di miglioramento della security nel rispetto della governance, GDPR, risk management e gestione dei processi di sicurezza.

Lato cloud, invece, cosa ci puoi dire?

Nel mondo cloud operano alcuni player che hanno dimensioni economiche pari a quelle di nazioni di media grandezza! Parliamo di Microsoft Azure, Amazon Web Services e Google Cloud Platform; piaccia o non piaccia, avere oggi una relazione con loro è imprescindibile.

Maticmind ha investito su una piccola società, Cloudtec, il cui brand è stato ora mutato in Cloudmind. Si tratta di una realtà che è partner Google e ha vinto alcuni lotti delle gare Consip per diffondere il cloud nella Pubblica Amministrazione.

Emerge così una prima declinazione della strategia Maticmind sul cloud, che mira ad accompagnare i suoi clienti nella “journey to the cloud”. Parliamo di un vero e proprio servizio di consulenza strutturato su tre fasi: la prima è un’analisi per capire cosa va e cosa non va nell’ambiente cloud e IT aziendale (cloud adoption), la seconda è una fase nella quale proponiamo soluzioni per “allestire” l’ambiente ibrido e procedere con la vera e propria cloud migration, e la terza e ultima fase prevede le cloud operations e FinOps (gestione e ottimizzazione dei costi).

In Cloudmind si lavora principalmente con le tecnologie Google; tuttavia, anche in Maticmind, non siamo rimasti con le mani in mano, e in quest’ultimo anno, ci siamo specializzati su Microsoft Azure e, in parte, su Amazon Web Service, con un serrato piano di formazione. Abbiamo inoltre creato nuovi dipartimenti interni assumendo esperti cloud.

Per il comparto IoT notiamo che la strategia di crescita è stata diversa, diciamo bene?

Sì, nel settore IoT Maticmind non ha attuato strategie di acquisizione di società esterne.

L’azienda ha però investito sulla costituzione di una BU interna attraverso un processo di assunzioni mirate. La BU si chiama DASS (Digital Automation Services & Solutions); ed è un business un po’ “anomalo” rispetto a quello tradizionale di Maticmind.
In poche parole DASS si occupa della progettazione dei sistemi tecnologici degli edifici critici (ospedali, data center, carceri,...), affiancando l’eventuale contractor edile prima, durante e dopo la realizzazione della struttura.

Siamo molto soddisfatti di questa BU e abbiamo già firmato contratti importanti, anche all’estero.

Al di là dei risvolti economici, questo progetto a mio parere è veramente interessante e innovativo. Stiamo lavorando infatti a un utilizzo integrato del BIM (modello di progettazione 3D degli edifici) con i sensori collegati ai sistemi di edificio. Il nostro obiettivo ultimo è trasformare il BIM in un vero e proprio digital twin, attraverso il quale sarà possibile monitorare tutti i dati raccolti dalla realtà fisica. (Es. rilevazioni anomalie nel sistema idrico, ventilatori che si stanno surriscaldando,...)

Ma non vogliamo fermarci qui. In prospettiva, nel digital twin, vogliamo mappare addirittura i movimenti millimetrici di oggetti e persone. (Es. tracciamento dei movimenti del personale in aree pericolose, mappatura della posizione dei defibrillatori negli ospedali,...)

Per concludere, abbiamo certamente piani futuri ben delineati, ma soprattutto ora, con le ultime novità di cui siete a conoscenza, le nostre traiettorie potrebbero essere innumerevoli e tutte entusiasmanti. Cosa potrà ancora riservarci il futuro di Maticmind? Stay tuned!