7 settembre 2023

Monitoraggio infrastrutture critiche: le tecnologie vincenti

Il termine “infrastrutture critiche” afferisce, nella sua definizione più stringente, a sistemi o componenti di sistemi da cui dipendono l’efficienza, il funzionamento e la sicurezza di un Paese. Un tema che può sembrare distante dal digitale a una prima osservazione, ma che invece riguarda a pieno titolo l’IT, in primo luogo, e i servizi digitali in seconda battuta. Il monitoraggio delle infrastrutture IT, pertanto, diventa un fattore critico per le molte aziende che vi operano 

 

Le infrastrutture critiche: più settori e la tutela all’interno dell’azienda 

Per capire perché il campo di interesse del monitoraggio delle infrastrutture critiche è più ampio di quello che si pensi, possiamo fare riferimento alla Direttiva NIS 2, che si occupa della sicurezza (anche Cyber) di queste ultime. Oltre a coprire i settori energetico, bancario, dei trasporti, delle infrastrutture e dei mercati finanziari, la Direttiva si applicherà anche ad alcuni settori specifici: e-commerce, motori di ricerca, cloud computing, gestione dei servizi ICT, della Pubblica Amministrazione (PA) e dello Spazio.  

L’Unione Europea, inoltre, include un’altra serie di settori critici, in cui rientrano anche i fornitori di servizi digitali. Oltre a evidenziare la necessità di attivare un monitoraggio delle infrastrutture per un maggior numero di imprese, questa direttiva indica un percorso che le aziende possono seguire per delineare le proprie strategie di sicurezza, considerando a tutti gli effetti le proprie infrastrutture IT come critiche per il funzionamento stesso dell’azienda.  

In quest’ottica, applicare un monitoraggio delle infrastrutture IT efficace è, senza dubbio, una scelta lungimirante: da queste, sempre più spesso, dipende il funzionamento stesso dell’azienda, dalla gestione alle operazioni 

 

Le 3 tecnologie di monitoraggio vincenti 

Fare monitoraggio di infrastrutture in modo efficace presuppone un controllo costante che si può concretizzare con l’uso di diverse tecniche e strumenti. Vediamo alcuni dei più efficaci. 

1. Log Analysis 

Fra i primi strumenti di monitoraggio a essere utilizzati, l’analisi dei log ha ancora oggi un ruolo primario nel monitoraggio delle infrastrutture. Se la tendenza del mercato è quella di effettuare analisi in tempo reale, il controllo “a freddo” dei dati storici presenti nei log permette di avere una visione di contesto più approfondita.  

2. Real time monitoring 

Nel risolvere e, soprattutto, nel prevenire gli incidenti di sicurezza o i malfunzionamenti critici, la tempestività è fondamentale. Gli strumenti di monitoraggio delle infrastrutture IT in tempo reale permettono di identificare i problemi rapidamente, prima che diventino critici o comunque nei primissimi istanti, in modo da contenerne immediatamente la portata. Il monitoraggio in tempo reale offre visibilità sullo stato dei componenti fisici, virtuali e cloud. Tipicamente dispone di sistemi di warning che attivano allarmi nel caso in cui parametri prestabiliti vadano fuori controllo.  

3. Big Data & Intelligenza Artificiale (AI) 

La disponibilità sempre più ampia di dati provenienti dai sensori, fisici o logici, che si trovano all’interno dell’infrastruttura IT, garantisce l’accesso a forme di analisi impensabili fino a pochi anni fa. Tuttavia, un tale livello di complessità può essere affrontato solo attraverso strumenti di Intelligenza Artificiale e Machine Learning (ML). Se utilizzati correttamente per analizzare i dati aziendali, questi strumenti possono abilitare processi come la manutenzione predittiva delle infrastrutture. Anche nel campo della Cybersecurity, i sistemi basati su AI sono in grado di mettere in correlazione i dati in modo più efficace, identificando segnali di minaccia o intrusione che gli strumenti tradizionali non possono interpretare.  

 

Come implementare il monitoraggio delle infrastrutture in azienda 

Come gestire la complessità del monitoraggio infrastrutture all’interno di un’impresa, quindi? La prima e più ovvia soluzione potrebbe essere reperire le professionalità necessarie sul mercato. Questo processo, tuttavia, risulta particolarmente oneroso, vista la cronica carenza di figure IT. Inoltre, all’interno di una singola azienda risulta complesso fare economie di scala che giustifichino la presenza di figure ad elevata specializzazione.  

Per questo motivo sempre più aziende si affidano ai servizi gestiti affidati ad aziende partner di comprovata esperienza. Affidare in outsourcing attività come il Network Operation Center o il Security Operation Center (SOC) permette alle aziende di disporre di strumenti di monitoraggio efficaci, all’avanguardia e gestiti da team di esperti, attivi 24/7 e in grado di rispondere anche alle esigenze di monitoraggio delle infrastrutture critiche.

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