Il tema della cyber security è caldo e sebbene negli ultimi anni ci sia stata una forte accelerata su queste tematiche, nelle aziende italiane la sicurezza delle informazioni è ancora lasciata al caso.
La colpa, racconta la nostra Security & compliance advisory manager Alessandra Vitagliozzi, sta nella scarsa formazione. L'Italia è ancora molto indietro. Siamo infatti la 'potenza' con il rapporto Pil/Cyber security più basso.
E allora come si corregge il tiro? Ce lo spiega sempre Vitagliozzi in una bella intervista su Affari Italiani, di cui vi proponiamo il banner sotto.
Ma prima un'anticipazione dei contenuti dell'intervista.
"A livello di titolo di studio, ai giorni d’oggi è necessario avere una laurea in materie scientifiche. Sicuramente non è così per tutti i ruoli. Per quel che riguarda l’area della consulenza, allora sì, in quei casi è sempre più richiesta una laurea."
Ma la verità, dice sempre Vitagliozzi, è che tra gli “smanettoni” è difficile trovare laureati. La maggior parte degli esperti, infatti, sono ragazzi appassionati di informatica che, post diploma, imparano da autodidatti. Ma il fattore principale direi che, tra le altre cose, è l’esperienza."